Era il 29 gennaio 2020 quando in Italia si cominciò a sentire parlare in maniera concreta di coronavirus. A seguito del COVID-19 entrarono in crisi (con dinamiche diverse) il modello del sistema sanitario nazionale; il modello della protezione civile. Oggi questi due modelli molto importanti per la vita del Paese, per la salute e la sicurezza degli Italiani hanno bisogno di essere modificati (nella realtà) profondamente e ancora non si procede a riformare i modelli e a metterli in atto (considerando e valorizzando tutti gli aspetti positivi dei due modelli). Dobbiamo anche registrare che le attività amministrative nel settore pubblico (ed anche nel privato) sono state interessate (positivamente) da forme concrete di lavoro “agile e digitale” (in modalità quasi “spontanea”): oggi è necessario riformare il lavoro d’ufficio (soprattutto per le PA) in termini di “telelavoro” (lavoro effettuato sia nelle sedi di lavoro e sia fuori dalle sedi stesse semplificando le attività amministrative e digitalizzandole). Oggi, 29 gennaio 2023: non possiamo non cogliere la “lezione” del Covid e dare inizio ad un forte cambiamento organizzativo, amministrativo. I principi ci sono (riorganizzazione, semplificazione, trasparenza, digitalizzazione, sostenibilità, accessibilità, sicurezza dei dati); l’esperienza delle PA e le risorse finanziarie anche (PNRR): si tratta di mettere a sistema (non è facile) tutti gli elementi innovativi per un nuovo modo di “amministrare oggi”.