Riportiamo alcuni brani di un articolo di Flavio Fabbri pubblicato su key4biz del 7 luglio 2023 che presenta i risultati del Quadro europeo di valutazione dell’innovazione (edizione 2023):
Tutti i dati dell’edizione 2023 del quadro europeo di valutazione dell’innovazione e l’edizione biennale del quadro di valutazione dell’innovazione regionale. Nonostante le recenti crisi, gli Stati UE e le relative regioni continuano a migliorare i risultati in termini di performance, ma l’Italia rimane sempre Paese moderatamente innovatore e il 2023 è iniziato male.
Il nostro non è un Paese per innovatori. Sembra un’esagerazione, o una sentenza scontata frutto di un pregiudizio storico, ma è quanto emerge dal quadro europeo di valutazione dell’innovazione, edizione 2023.
L’Italia si trova infatti all’interno della fascia dei Paesi considerati moderatamente innovatori, con prestazioni al 90,3% della media dell’Unione europea (Ue). Un risultato che non soddisfa, ma che allo stesso tempo mostra dei notevoli margini di miglioramento.
Il punteggio italiano è quindi inferiore alla media dell’Unione e superiore alla media degli altri Paesi che compongono la fascia degli innovatori moderati, con un tasso di crescita dell’innovazione (+15,6%) superiore a quello medio UE (8,5%) e una riduzione in prospettiva del gap con i migliori (quelli che stano nella fascia degli innovatori forti), meno nei confronti dei Paesi considerati leader dell’innovazione in Europa.
Grazie al miglioramento del dato generale, infatti, il Paese si porta a ridosso dei partner con i risultati di performance più elevati rispetto al 2016: Danimarca (+16%), Lituania (+16,7%), Finlandia (+18,3%), Repubblica Ceca (+21%), Grecia (+22%), Estonia (+29,3%), Cipro (+35,6%).
Si tratta in larga parte di Paesi che fanno parte assieme all’Italia del gruppo degli innovatori moderati, che evidentemente stanno crescendo e anche ad un tasso piuttosto sostenuto.